adolescenza età

Adolescenza età! I consigli di una mamma!

Adolescenza età!

Conoscere i nostri figli in taluni casi significa prepararsi ai loro cambiamenti, soprattutto comportamentali. Adolescenza età difficile, lo abbiamo detto tutti e per noi mamme rappresenta un momento fondamentale per cambiare o adeguare il nostro atteggiamento nei loro confronti.

Ma quanto dura l’adolescenza oggi?

In generale i dodici anni sono quelli che si indicano come soglia in cui si avvertono i primi cambiamenti nel comportamento. Ciascun bambino fa a sé, per cui indicare un’età soglia ha solo un valore di riferimento teorico. Piuttosto meglio mettere a fuoco cosa cambia.

I cambiamenti iniziano con la pubertà. Tempo addietro si parlava di pubertà a partire dai 13/14 anni. Oggi si associano questi cambiamenti già dai 10 anni.

Cosa succede nella pubertà?

L’Ipotalamo entra in azione. Rilascia un ormone che mette in moto le ghiandole pituitarie e gonali.

Come mai la pubertà inizia così presto, rispetto a qualche anno fà? Sembra che i cambiamenti innescati dal benessere diffuso, abbiano un peso fondamentale nel dare il segnale di inizio ai cambiamenti fisici. Ciò è stato constatato con diversi studi che hanno messo in luce il cambiamento nell’arco di un secolo.

Cosa contradistingue l’adolescenza dall’età precedente?

Adolescenza età piena di voglia di novità e irrequietezza caratterizzano i nostri figli in un crescendo che parte dalle medie per finire ormai dopo i 25 anni.

La durata dell’adolescenza è oggetto di interesse da parte di diverse Università in varie parti del mondo. In generale si pensa che coincida con l’età in cui si diventa autonomi attraverso i vari passaggi che vanno dalla patente, all’avere un lavoro ed infine vivere nella propria abitazione.

Negli ultimi tempi, specie in Italia, dovremmo dire che l’adolescenza non finisce mai? Si esce da casa molto più tardi di prima a causa delle condizioni economiche che non permettono a metà della popolazione in età post educativa, di affrancarsi nel vero senso della parola.

Cosa succede nei rapporti tra genitori e figli adolescenti?

Intorno all’età fatidica, nostra figlia/o improvvisamente, da carini e simpatici, diventano scontrosi con crescente tendenza all’isolamento. Iniziamo a provare disagio nei confronti di quei cambiamenti, poichè noi non siamo, e non vorremmo cambiare. Cominciano le prime discussioni e conflitti, le relazioni si fanno difficili. Ciò che sta avvenendo ci coglie alla sprovvista.

Cosa chiedono gli adolescenti ai genitori?

Ciò che è naturale e giusto che domandino. Si tratta di una rivendicazione dopo l’altra, tutte con lo stesso oggetto: maggiore indipendenza e autonomia! Sarebbe facile per noi genitori, di fronte alle continue richieste, rispondere perennemente no, ma oltre a non essere possibile nei fatti, non sarebbe la cosa giusta.

Come ci si può regolare? Ogni genitore cerca la sua strada, la cosa certa è che spetta a noi trovare la strada migliore, combattendo le nostre paure che non sono solo quelle di perderli ma anche quelle derivanti da una società che manda continuamente segnali di pericolo.

Adolescenza età delle richieste. Dargliele vinte è la soluzione?

No, è giusto che il figlio rivendichi e per questo motivo è giusto che combatta per raggiungere la sua autonomia, che non è solo pratica ma anche emotiva. Avere un confronto è sempre meglio di negare in maniera assoluta o cedere a qualsiasi richiesta. La crescita significa anche riuscire a conquistare posizioni nuove. Il difficile equilibrio lo si raggiunge e mantiene giorno per giorno, cercando di evitare di arrivare ad una contrapposizione che spinga il proprio figlio a covare risentimenti uno dopo l’altro.

Cedere alle richieste senza porre domande, significa innescare un processo di mancanza di controllo vigile utile se le cose non dovessero andare nella giusta direzione. In fondo ciascun adolescente, rivendicando la sua indipendenza, chiede anche consiglio al proprio genitore.

Facciamo attenzione ai tempi.

Nella prima adolescenza il ragazzo o la ragazza tendono a fare richieste perentorie. Il classico tutto e subito. Stiamo parlando di un’età che va di solito dai 12 ai 15 anni. E’ questo il momento di sfoderare tutte le nostri armi in fatto di arti oratorie. Negoziare il più possibile. Raggiungere compromessi ma non cedere subito poichè, nella seconda fase dell’adolescenza non ci sarà più nulla da negoziare se cedete subito.

Quale dovrebbe essere il nostro comportamento ideale?

Se ce ne fosse uno significherebbe avere figli tutti identici. Come si può prevedere il miglior comportamento di fronte a richieste che variano nel tempo e d’importanza. E’ la fatica più grande per un genitore, occorre valutare le diverse circostanze. Alcune volte una rivendicazione può chiamare in ballo problemi di sicurezza, altre volte questioni private, in alcuni casi si tratta di comportamenti legati al gruppo di amicizie.

C’è bisogno di ascoltare e farsi capire. Rispondo no se penso che il pericolo che si innesca permettendo un certo comportamento, non è stato preso in considerazione dal figlio, oppure è di gran lunga sottovalutato. Il problema potrebbe sorgere dal fatto che noi stessi sovra stimiamo i pericoli. Rimandare una risposta potrebbe non essere la cosa migliore da fare a patto che non si dichiari con esattezza i termini della questione. Il figlio adolescente, di fronte ad un quasi no o si, tende a considerarlo un si.

Allora che fare? Metti in conto che la cosa giusta non la sa nessuno per cui ti conviene confrontarti, approfondire, solo in questo modo e con il tempo che in tanto passa, le posizioni si possono avvicinare.

Misurare il grado di maturità

La reazione al tuo no o si, ti permettono di misurare il livello di crescita di tua figlia o figlio.

Se non ricevi richieste, hai un figlio perfetto? probabilmente significa solo che non hai una relazione di confronto, o non gliel’hai permessa.

Se ai tuoi no, non c’è nessuna reazione è probabile che dovrai cercare tu stesso di innescare un confronto o spingerlo verso ciò che magari vorrebbe fare ma non si sente o autorizzato o all’altezza.

Nella prima parte dell’adolescenza il ruolo del genitore è estremamente importante. Le richieste di fare o acquistare sono normalmente adeguate a giovani di età superiore, più in grado di controllare e gestire situazioni di pericolo. Esercitare il controllo su determinate attività del figlio è non solo giusto ma anche auspicabile dallo stesso, poichè potrebbe non avere i riferimenti giusti per evitare di trovarsi in una situazione che non ha mai affrontato.

Adolescenza età del cellulare

I nostri figli, non appena entrano in possesso di uno smartphone si trasformano in dipendenti cronici. I loro occhi sono perennemente rivolti al web, che sia Instagram o Facebook, piuttosto che Twitter o Pinterest, sappiamo che non sono in grado nemmeno di ascoltarci.

Cosa cercano? cosa guardano? la potenza comunicativa di questi strumenti è un fatto assodato. In alcuni casi diventano pericolosi. Porre dei limiti di utilizzo serve fino ad un certo punto. Personalmente cerco di misurarmi con loro, provo a farmi aiutare in quella o quell’altra applicazione che so essere la loro preferita. Condivido l’interesse per ciò che è possibile, insomma, cerco di farmi raccontare da loro, gli interessi che hanno.

Al novanta per cento il tema è la musica, lo youtuber del momento, cose di questi tempi. Vi sentirete smarriti di fronte ad un figlio che si chiude in stanza a guardare decine di video di oratori sempre carini e simpatici. Oppure dovete accompagnarlo da uno sconosciuto di 16 anni, con decine di ex bambine impazzite. Pazienza, il tempo passa per tutti. Sarà normale per voi criticare certi atteggiamenti, e se lo aspettano, d’altra parte non potete nemmeno far finta di essere voi stesse fan di ragazzini brufolosi, sarebbe non credibile. Buon viso a cattivo gioco. Criticate e sorridete, il linguaggio dello humor passa più facilmente, e poi c’è il tempo. L’importante è vigilare.

Cosa fare se una discussione diventa troppo litigiosa?

Interrompere il litigio è la cosa migliore, andare oltre non conviene alla soluzione della discussione. Prendetevi del tempo, post datando la risposta, o la punizione nel caso. Far passare la notte è un buon metodo per non esacebare la propria contrapposizione. Gli animi più tranquilli hanno molte più chance di arrivare alla scelta più adeguata.

Conoscete voi stessi ed i vostri limiti, accettateli e ponete dei paletti a voi stessi per non andar oltre la soglia della discussione.

I complimenti fortificano la fiducia dell’adolescente e gli danno chiari segnali che vi state occupando e vigilate positivamente sulla sua crescita.

In conclusione il giusto comportamento per arrivare ad una buona convivenza con un adolescente, non esiste, è certo però che mantenere un’unica posizione non aiuta in un senso o nell’altro. Ponderare le proprie risposte e comunicare attraverso di esse che quello è il vostro ruolo ed intendete giocarlo

Il comportamento amichevole può andar bene in taluni casi, in altri dovrete spingere vostro figlio ad osare di più, e in altri ancora dovrete intervenire in maniera più decisa. Una miscela di atteggiamenti che hanno come obiettivo aiutare a crescere verso l’età adulta il vostro adolescente preferito!

Adolescenza età per crescere insieme ai propri figli!

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